Conciliare carriera professionale e vita familiare non dovrebbe più essere un’impresa proibitiva per una donna nel 2021. Ed invece risulta ancora essere una questione complessa e molto sentita nel nostro Paese, sia per chi lavora come dipendente in azienda, sia per chi intraprende un percorso professionale autonomo.
Quante volte ci siamo sentire dire che dovevamo scegliere tra la carriera e la famiglia? Che non avremmo potuto avere entrambe le cose?
Come se fosse necessario per forza rinunciare a qualcosa… Come se fosse ovvio e scontato che non essendo un uomo non avremmo potuto sentirci soddisfatte sia come lavoratrici che come mamme.
Una doverosa solidarietà va anche a tutte quelle donne che per scelta o fato non diventeranno mamme, perché si, se la meritano!
La pressione sociale e familiare del: “Quando farai un bambino?” che dopo quella del “Ma quando ti sposi?” è un must che non passa mai di moda e ti perseguiterà quantomeno fino ai fatidici “40”.
La sensibilità ed il tatto, invece, da parte di quelle persone che hanno l’impellente necessità di farti queste domande…quelle sì, tranquilla, sono passate di moda…sempre che siano mai esistite.
Ma torniamo alle romantiche sognatrici che portano nel loro cuore, entrambi i sogni dopo essere cresciute con l’idea che, prima di pensare ai figli, fosse meglio pensare al lavoro, al posto fisso.
Gli anni iniziano ad aggiungersi e se sei fortunata e molto determinata, con tanta fatica e sudore arrivano i risultati professionali… da lì in poi inizi a chiederti se sia il momento giusto per avere un figlio…
Ma c’è sempre un nuovo progetto, un nuovo obiettivo da raggiungere, un momento difficile per l’azienda o in generale per il paese e quindi pensi sia meglio aspettare.
Il tuo desiderio cresce e comincia a diventare un chiodo fisso e decidi che quel momento è arrivato.
Ti accompagna la speranza che, intorno a te, le persone capiscano, che non ti giudichino, che non ti considerino un deficit, che non ti mettano nell’angolo solo perché diventi mamma e sarai un po’ meno presente.
E hai una fottuta paura che tutto il lavoro che hai fatto, sia stato inutile.
Premesso che, il concetto di carriera è molto diverso da donna a donna e che per alcune può significare una posizione di comando all’interno della propria organizzazione mentre per altre può essere invece una posizione di gestione intermedia o di responsabilità rispetto a un progetto, l’importante è non rinunciarci senza lottare.
Se da una parte, ognuna di noi vorrebbe dimostrare di essere all’altezza di portare avanti gli interessi di un’azienda quanto quelli della propria famiglia, dall’altra è indubbio che l’arrivo di un bimbo aumenti le esigenze a discapito di un tempo che rimane invariato: le 24 ore della giornata.
Alla fine, qualcuna decide di mollare il colpo in favore della famiglia, qualcuna opta per dedicare il proprio tempo al lavoro e qualcun’altra lotta per cercare un equilibrio nel mezzo.
E’ innegabile che far carriera sia un’impresa tutt’altro che facile, ma vogliamo sfatare anche alcuni miti comuni e dar maggior supporto morale a tutte quelle grandi donne che lavorano su più fronti.
- Non sei solo una mamma.
Anche se hai un cucciolo da crescere, tra pannolini, pappe e nasi moccolosi, essere mamma non è tutto ciò che sei. Perseguire un sogno professionale, non vuol dire essere una cattiva mamma. Significa solo essere una mamma intraprendente. - I figli prima o poi crescono.
Se adesso ti sembra di non respirare e di non avere tempo per nient’altro oltre che accudire tuo figlio, ricordati che presto sarà cresciuto e allora ti guarderai indietro e magari rimpiangerai la scelta di aver mollato il tuo lavoro, proprio quando c’era da stringere i denti. - Che esempio vuoi dare?
Una volta cresciuto, tuo figlio ti giudicherà. Ti vorrà un bene dell’anima, ma sarà naturale per lui fare dei paragoni con altre mamme o con altre situazioni. Probabilmente ti chiederà che lavoro fai. Se puoi e vuoi essere una mamma a tempo pieno e sei convinta di questa scelta va benissimo così. Se invece molli i tuoi sogni di carriera perché sei diventata mamma, sono sicura che tuo figlio non capirà la tua scelta. O peggio, potrebbe sentirsi in colpa. - Fai vedere chi sei, puntando sulla qualità.
Forse non potrai più fare ore di straordinario, magari qualche volta arriverai in ritardo in ufficio, sicuramente chiederai permessi per visite mediche, recite ed eventi che non ti vorrai perdere. Ma se sei brava nel tuo lavoro, puoi far vedere a tutti che riesci a raggiungere i tuoi obiettivi in meno tempo. Il tutto sta nel saper valorizzare la qualità del proprio lavoro, anziché il numero di ore che hai impiegato per svolgerlo. - La qualità del tempo.
Sia che tu lo passi con tuo figlio, sia che tu decida di dedicare qualche ora a te stessa, avere un lavoro impegnativo porta a dare maggior valore al tempo. Quando ne hai poco, è ancora più importante decidere di sfruttare al meglio ogni minuto a disposizione. Potrà essere opinabile ma avere poco tempo, aiuta a vivere con maggiore intensità il momento. Quel saper portare un’attenzione consapevole al qui e ora.
Non scegliere se realizzarti professionalmente o fare un figlio. Una donna che ottiene entrambe le cose è una donna serena e una mamma felice: stanca, sì, ma molto felice.
Sapendo che le variabili sono tante e che ogni scelta va rispettata, speriamo che qualunque cosa tu scelga, la scelga con il cuore perché le donne forti non le tieni in un angolo, se vogliono stare in disparte ci si mettono da sole per scelta.
Ti sei mai sentita in colpa per aver scelto un’ora per te stessa al posto di passarla con il tuo bimbo? …E’ capitato a tutte, nel prossimo articolo approfondiremo anche questo importante aspetto, STAY TUNED!